sabato 28 settembre 2013

Biscotti per amici a quattro zampe .




Dedicato al mondo a 4 zampe. 


Se abbiamo la fortuna di condividere i nostri spazi con amici a 4 zampe, abbiamo il dovere di dedicare le nostre maggiori attenzioni alla loro cura e salute.

Troppo spesso sentiamo parlare di storie tristi di abbandoni e maltrattamenti.

Eravamo reduci da un lungo viaggio.......

Testimonianza resa da Leon:
Leon oggi
"Accade che, quando meno te lo aspetti, il tuo destino ormai segnato, pensavo, da giorni tutti uguali, passati in un angusto serraglio, in attesa di una carezza che non sarebbe arrivata, in compagnia di altri tuoi simili  (se non di razza, almeno di genere), rassegnato a non sperare.....all'improvviso cambia. Ti caricano su una macchina, dentro ad una gabbia! Pensi questa e' la fine.... invece quello che temevi sarebbe stato un viaggio senza ritorno,  si è trasformato nell'inizio di una nuova vita, fatta di tutte quelle cose che non avresti mai osato chiedere!!!
Una bella casa, cure amorevoli, vitto dispensato regolarmente e di qualità sopraffina, un bel giardino dove posso scorrazzare e riposarmi all'ombra quando sono stanco, una brandina matrimoniale dove stiracchiarmi e sgranchire le mie ossa che, incredibile, stanno riacquistando un vigore che avevo quasi dimenticato, cuscini morbidi e calde coperte su cui sdraiarmi, coccole ad ogni ora del giorno,  ....insomma, Si' lo ammetto, me la godo!
E poi c'è lei: Gilda, ragazza esplosiva! Quante volte ho avuto paura di perderla, la mia compagna di giochi.... Dividevamo lo stesso spazio e per non farla preoccupare, le raccontavo storie fantastiche per farla viaggiare, almeno con la fantasia, che nei giovani cuccioli, come lei, galoppa oltre le reti che ci costringevano. Ogni giorno mi dilaniavo tra la speranza che per lei ci fosse una via d'uscita e il terrore di rimanere ancora solo....Oggi siamo ancora insieme, tutto sembra solo un brutto ricordo.

Gilda in primo piano, sullo sfondo Leon in mezzo al verde
Oggi siamo parte di una famiglia e....... oh scusate, devo andare..... trotto incontro a Zia  Frollina che è venuta a trovarci... Il mio fiuto non mente, scommettiamo?...........ha portato qualcosa di buono per 
noi !!!!"

Ossicini alla salvia (per un alito fresco)



Ingredienti:
210 gr farina di grano integrale Bio
 40 gr farina avena integrale Bio
Un pizzico di sale
4 cucchiai di olio di riso
1 uovo + 2 albumi
4 cucchiai di latte scremato 
6/7 gr. foglie di salvia fresca.
                  
Lavare e tritare le foglie di salvia. In una ciotola mescolare le farine setacciate, sale, uovo, albumi, olio,sale  e latte scremato, fino ad ottenere un impasto omogeneo.


Stendere l'impasto sul piano di lavoro, spessore circa mezzo centimetro, poi coppare con taglia biscotti a forma di osso (o altro a piacere). Mettere i biscotti su una teglia da forno coperta con carta forno e cuocere a 180 gradi per 15 minuti, fino a doratura. Sfornare, lasciare raffreddare completamente e conservare in scatole di latta o sacchetti alimentari per 2/3 settimane.


Biscottini semplici al gusto "vitello"



Ingredienti 
220 gr. Farina integrale (Petra 9 tutto grano)
1 vasetto di omogeneizzato di vitello
1 uovo
1 cucchiaio di latte parzialmente scremato.



Si procede come per la ricetta dei biscottini alla salvia. Stendere l'impasto e coppare con taglia biscotti. Cuocere a 180 gradi per 15/20 minuti, fino a doratura. Lasciare raffreddare e conservare in scatole di latta o sacchetti per alimenti fino a 2 settimane.


Mi sembra che siano stati molto graditi!! L'importante e' come sempre, non esagerare.
Z.F

giovedì 26 settembre 2013

Barrette di cereali light







Spuntini HOME-Made. 

Pratiche, leggere e buonissime queste barrette sono una risposta validissima alla nostra esigenza di avere qualcosa a portata di mano per uno snack.  Ad esempio: durante una camminata in montagna, a scuola, in ufficio, al lavoro, in tutte le occasioni in cui avremo bisogno di un ottimo spuntino senza pero' appesantirci troppo.
Mi sono divertita a produrle in casa secondo i gusti e la fantasia del momento, pensando alle moltissime varianti possibili: la base è costituita da fiocchi di cereali, cereali soffiati, frutta secca o disidratata, gocce di cioccolato, tenuti insieme da miele, zucchero caramellato, marmellata o anche burro e uova.




Questo il mio primo esperimento:

180 gr di cereali in fiocchi (avena, orzo, segale)
30 gr nocciole tritate
50 gr mandorle a scaglie
30 gr. semi di goji tritati (leggi qui le proprietà)
30 gr di zucchero di canna grezzo
100 gr succo d'acero
3 albumi

Mescolare tutti gli ingredienti secchi in una ciotola.
In un tegame sciogliere completamente lo zucchero nello sciroppo d'acero, a fuoco moderato, e versare il tutto sugli ingredienti mescolati nella ciotola. Mescolare bene e da ultimo aggiungere gli albumi, sempre mescolando. Stendere il composto sulla leccarda coperta con carta forno. Livellare e compattando, dare la forma rettangolare, come di una mattonella. 
Infornare a 180 gradi per 20 minuti. Per cuocere bene su entrambi i lati, si può girare la mattonella e cuocere ancora per 5 minuti, oppure senza girare la mattonella, cuocere altri 5 minuti con la funzione grill, fino a doratura uniforme.


Controllare la consistenza, che deve risultare comunque abbastanza morbida, ma compatta.
Lasciare raffreddare completamente e poi tagliare la mattonella con un tarocco, in barrette di ca. 30 grammi l'una.


Incartare singolarmente con carta forno e, .....portiamole sempre con noi.......


Z.F. :-)

mercoledì 18 settembre 2013

Torta Bertolina con uva fragola


Non ci sono mezze misure, l'Uva fragola o la si odia o la si ama.
Adoro il suo profumo ed il suo sapore, ma quando si tratta dei vinaccioli (i nocciolini per capirci) proprio non li potevo sopportare. Mi era capitato di assaggiare in una bella panetteria di Crema, una torta dall'aspetto molto invitante e dal nome molto simpatico, la Bertolina, appunto, fatta con uva fragola. 
La commessa mi aveva spiegato che la Bertolina è una torta stagionale, tipica di Crema e viene prodotta nel solo mese di settembre in diverse varianti, a proposito dei vinaccioli, era stata categorica: "Della Bertolina si mangia tutto! " Ogni anno a Crema si tiene una sagra dedicata alla Festa della Bertolina, con gare e degustazioni di questo dolce tipico


A nessuno piace l'idea di dover sputacchiare nocciolini mangiando una torta. 
Mi è rimasto un ricordo così piacevole  (vinaccioli a parte) che, da quando ho trovato una ricetta su di un libro acquistato qualche tempo fa, mi sono ripromessa di provarla, non appena fosse stata la stagione giusta, e quindi eccoci qua..... Coraggio e' da provare!



Ricetta dal libro "Crostate per tutte le stagioni" ed. Bibliotheca Culinaria . M. Bianchessi e S. Fagioli

400 gr di farina 00
200 gr di burro freddo
6 cucchiai di zucchero ( io ho usato zucchero di canna grezzo)
1 uovo 
2 tuorli
Buccia di 1 limone non trattato grattugiata
Un pizzico di sale
Mezza bustina di lievito per dolci (8 grammi)

Per il ripieno:
1 kg di uva fragola
1 cucchiaio di zucchero (io ho usato zucchero di canna grezzo)

Lavorare velocemente nel mixer il burro con la farina fino ad ottenere delle grosse briciole. Aggiungere  lo zucchero, il sale, il lievito setacciato, i tuorli, l'uovo, e la scorza di limone grattugiata. Formare una palla, avvolgerla in pellicola e lasciarle riposare in frigorifero per circa mezz'ora.
Stendere 3 quarti della pasta frolla su di un figlio di carta forno infarinata, in uno spessore di 3/4 mm e trasferirla in uno stampo da 24 cm di diametro formando un bordo di circa mezzo centimetro di altezza.


Lavate e sgranate l'uva fragola, trasferirla su carta da cucina e lasciarla asciugare. Distribuire uniformemente l'uva sulla  base della torta. Stendere la restante pasta frolla su di un foglio di carta forno ben infarinata, formare un disco e sistemarlo sopra l'uva. Sigillare i bordi, spennellare con albume e spolverizzare con un cucchiaio di zucchero.
Cuocere in forno già caldo a 170 gradi per 40/45 minuti. 


Lasciare raffreddare bene la torta prima di servirla.

Nella realizzazione di questa ricetta ho commesso un errore: ho spolverizzato lo zucchero direttamente sulla frutta, prima di chiudere la torta.


 In cottura si è formato uno sciroppo che è fuoriuscito caramellandosi sul bordo. Ne è risultata una "decorazione" per niente ricercata! ! L'effetto non è poi così male, ma tant'è ..... sbagliando si impara! 



Conclusioni:
Il sapore ed il profumo sono intensi, questa torta e' davvero buonissima e dal gusto particolare, anche se, confesso, qualche vinacciolo può dare fastidio.
Bisogna fare un po' di attenzione, che io sappia non sono stati segnalati danni ai denti procurati da Bertolina, ma nel dubbio, mettiamo da parte il bon-ton e con disinvoltura, togliamo quello che ci sembra di troppo.:-)

Z.F.

sabato 14 settembre 2013

Pasta frolla della Tina


Questa è la torta che la Tina, oggi felicemente bisnonna, anzi nonna-bis come dice lei, prepara da anni, per figlio, nipoti, nipotini, nuora ed amici, me compresa.
E' un gesto d'affetto che scalda il cuore. Mi commuove vedere questa gracile signora preparare con la stessa cura di sempre la torta che è diventata per noi il suo biglietto da visita. Ogni occasione è un pretesto valido: un compleanno, un invito, la colazione di Chiara e la merenda dei suoi bambini, un pensiero per gli amici.



"Sai, è la sola torta che so fare, piace a tutti e mi chiedono il bis. Ormai non ho più voglia di cercare ricette nuove, vado sul sicuro. Con queste dosi escono due torte da 26 cm che cuocio contemporaneamente, una sopra e l'altra sotto, quando sono quasi pronte, scambio la posizione alle due teglie così la cottura è uguale per tutte e due".

Ingredienti:
400 gr. di farina 00
50 gr di fecola
50 gr di maizena
1/2 bustina di lievito Bertolini
2 bustine di vanillina
scorza di un limone
250 gr di burro
200 gr di zucchero
1 cucchiaio di miele di acacia
2 cucchiai di olio di semi
1 uovo intero + 4 tuorli
un pizzico di sale
1 vasetto di marmellata a piacere

Ho voluto realizzare questa torta in omaggio alla mia cara amica Tina, anche se, sono sicura, la sua è sempre la migliore!!! :-)
Per una sola torta ho dimezzato le dosi degli ingredienti utilizzando zucchero di canna grezzo, 1 uovo e 2 tuorli, olio di riso, e confettura di more.
Setacciare prima di tutto  gli ingredienti "secchi": farina, fecola, maizena, zucchero, sale, lievito, vanillina. Unire le uova, i tuorli, la scorza del limone, il miele, olio di riso. 


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Formare l'impasto a palla e far riposare in frigorifero per circa mezz'ora. Imburrare ed infarinare una teglia di circa 26 cm di diametro (io ho scelto uno stampo a forma di cuore). Prelevare l'impasto per circa 2/3 e distribuirlo sul fondo della teglia, bucherellare con i rebbi di una forchetta e spalmare la marmellata su tutta la superficie tranne i bordi di circa 1 cm. Con la parte di impasto tenuta da parte creare decorazioni a piacere.


Io ho decorato la torta come ho visto fare dalla Tina: sul piano infarinato leggermente ho steso l'impasto e con l'aiuto di un bicchierino da liquore ho ritagliato un cerchio centrale e tante lunette che ho distribuito come petali.
Infornare a 180° per 45/50 minuti, fino a completa doratura. Togliere dal forno e far raffreddare completamente il dolce prima di estrarlo dalla teglia.                             


E' una pasta frolla molto friabile e profumata. In questo la Tina ha proprio ragione: tutti chiedono il bis. :-)
Z.F.

Spaetzle (gnocchetti tirolesi) di grano saraceno con zucchine e speck




La mia grande attrazione per il Trentino Alto Adige non è un segreto, e per i suoi prodotti di conseguenza.
Gli "spaetzle", gnocchetti  a base di farina, uova e latte, si prestano a numerose preparazioni, secondo la fantasia ed i gusti, sono molto pratici perché possono essere preparati in anticipo e vengono poi saltati in padella con i vari condimenti. Bisogna munirsi dell'apposito attrezzino ed il resto viene da sè.






La mia proposta oggi è questa:

Dosi per 4 persone:
125 gr di farina di grano saraceno
125 gr di farina semintegrale tipo "2"
2 uova
125 ml di latte
1 pizzico di sale 

Per il condimento:

80 gr di speck (preferibilmente tagliato in unica fetta)
2 zucchine medie
Trentingrana grattugiato, a piacere
pepe nero

In una ciotola sbattere le uova con il latte aggiungendo poco alla volta le farine setacciate insieme, il sale, fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo. Fondamentale che l'impasto sia molto morbido, a "cascata".
Mettere a bollire l'acqua (non occorre più salare). Versare l'impasto poco alla volta nel cestello dell'attrezzo spaetzle e scorrere avanti e indietro lungo i binari. L'impasto, cadendo nell'acqua, forma i gnocchetti che saranno pronti a mano a mano che verranno a galla. Con l'aiuto di una schiumarola prelevare gli spaetzle e versarli in una ciotola. Al termine condire con olio E.v.o., per evitare che si attacchino, e conservare in frigorifero fino al momento di cucinarli.



In una padella antiaderente già calda saltare leggermente lo speck tagliato a dadini per far cedere il grasso, senza farlo seccare, poi metterlo a parte su un piattino. Nel frattempo tagliare le zucchine a rondelle sottili e saltarle nella padella dove avevamo sgrassato lo speck e portare a cottura, aggiungendo un po' d'acqua, fino a che le zucchine siano quasi sfatte e morbide. 


A questo punto aggiungere lo speck tenuto a parte, gli spaetzle, il formaggio grana mantecando bene. Aggiustare di sale se occorre.
Servire con una leggera spruzzata di pepe nero macinato al momento.
Buon appetito!! :-)
Z.F.


venerdì 13 settembre 2013

Confettura di mirtilli rossi


Quest'anno la stagione è stata un po' particolare, l'estate è iniziata con temperatura insolita e la natura, che ha i suoi ritmi e le sue necessità, poco si cura del nostro calendario, dona i suoi frutti quando le piante sono pronte. Non mi era mai capitato, suoi percorsi di montagna da me frequentati, di incontrare contemporaneamente piante di lamponi ancora cariche di frutti magnifici, mirtilli neri al culmine della maturazione e mirtilli rossi già pronti per essere colti... nelle scorse estati l'inizio di maturazione di uno di questi frutti segnava normalmente la fine di un altro: prima i lamponi, poi mirtilli neri e poi a fine estate, fino ad ottobre, i mirtilli rossi.


Direttamente dalla magnifica Val di Fiemme,  questi mirtilli rossi, sono i protagonisti di una delle mie confetture preferite, che potrà ben accompagnare carni, formaggi e guarnire torte (Torta di grano saraceno) e dolci tipici del Trentino Alto Adige.
La ricetta mi è arrivata direttamente dalla signora Renata di Cavalese che la prepara così:



2 kg di mirtilli rossi, puliti e lavati
750 gr. di zucchero
circa mezzo litro di vino rosso di buon corpo.
Per la mia preparazione ho apportato una sola variante utilizzando, come al solito, zucchero di canna grezzo nella stessa quantità indicata e per il vino ho utilizzato un Teroldego, per restare legata alla regione Trentina.

Dopo aver pulito e lavato i fruttini, versarli in una casseruola dal fondo spesso, unire lo zucchero irrorando poi con il vino.
Portare ad ebollizione e lasciare cuocere a fuoco moderato, schiumando se occorre, fino a che il tutto cominci a caramellare bene. Spegnere e lasciare raffreddare completamente, anche una notte.
Il mattino seguente verificare la consistenza della confettura, i frutti dovranno presentarsi morbidi e parzialmente sfatti. Portare nuovamente ad ebollizione, proseguendo la cottura se occorre, ed invasare in contenitori già sterilizzati (bollire i vasetti per circa venti minuti e scottare brevemente anche le capsule rigorosamente nuove). I mirtilli rossi hanno una consistenza diversa da quelli neri, pertanto l'aggiunta del liquido serve a conferire morbidezza alla confettura ed a renderla spalmabile.
Verificare bene la pulizia dei bordi prima di chiudere ermeticamente i vasetti (eventualmente pulirli con alcool o cognac) e capovolgerli su una superficie di legno, coprire con un un panno di lana fino a completo raffreddamento, per formare il sottovuoto.


Garantisco, è speciale!! :-)
Z.F.