domenica 30 giugno 2013

Torcetti piemontesi

TORCETTI PIEMONTESI AL BURRO con Pasta Madre

Nelle varie sperimentazioni con la p.m. ho voluto cimentarmi in questo prodotto tipico del Piemonte.
Questi dolcetti  dall'apparenza innocua, a dispetto della loro semplicità, sono vere e proprie coccole da concedersi e condividere..... Ottimi per ogni occasione, la loro riuscita dipende proprio dalla scelta delle materie prime.
Tra le tante ricette che ho trovato sul web, quella che più mi ha ispirato e' questa di Paola Petrini.
Io l'ho realizzata così, e ricordo benissimo il profumo delizioso che ha invaso la mia cucina per diversi giorni...

Torcetti piemontesi al burro

Ingredienti:

I° impasto (la sera precedente)

110 gr. di pasta madre
250 gr di farina 00 (provato con farina Panettone Molino Quaglia)
120 gr. di acqua
30 gr. di zucchero di canna
10 gr malto d'orzo
10 gr miele di castagno (a piacere acacia/millefiori)
80 gr di burro morbido
un pizzico di sale

Con la planetaria:

Miscelare a velocità media gli ingredienti secchi con il lievito fatto a pezzetti, aggiungere nell'ordine miele, malto e burro tagliato a fettine. Miscelare bene e, abbassando la velocità al minimo, versare l'acqua a filo.
A mano l'ordine degli ingredienti non cambia, l'importante è ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Lasciare lievitare fino al mattino successivo, in frigorifero.

II° impasto

Il I° impasto
 50 gr. di farina
100 gr. di burro, morbido tagliato a fettine.



Aggiungere prima il burro e gradualmente la farina incordando bene l'impasto.
Dividere in due parti l'impasto, formare due rotoli e mettere brevemente in frigorifero, coperti con pellicola, per farli indurire e rendere l'impasto malleabile. Dopo circa mezz'oretta togliere dal frigorifero un rotolo alla volta e tagliare a fette larghe  1 cm. circa.
Con ogni fettina formare un cordoncino delle dimensioni di una matita; passate il cordoncino nello zucchero, come per "impanarlo", tirarlo per le estremità per allungarlo un po' ed attorcigliarlo leggermente (ruotare le estremità in senso opposto). Passarlo ancora nello zucchero, unire le due estremità formando un occhiello. Sistemare i torcetti, ben distanziati, su una teglia coperta da carta forno e lasciare lievitare coperti da pellicola  fino al raddoppio (2/3 ore). Saranno diventati un po' umidicci e probabilmente lo zucchero si sarà sciolto in gran parte, per cui, prima di infornare cospargerli con un altro po' di zucchero. Quest'ultima operazione è molto importante sia per il risultato estetico (lo zucchero in superficie rende il biscotto innegabilmente più bello da vedere), che per il gusto (senza lo zucchero aggiunto in superficie saranno meno saporiti, diciamo un po' anonimi). Infornare a 200 gradi fino a che lo zucchero inizierà a caramellare e diventerà di un bel colore ambrato. Attenzione: lo zucchero caramellando scurisce velocemente e, se li lasciamo troppo tempo in forno, assumeranno una colorazione "bruciacchiata" non molto invitante ed il gusto risulterà più amarognolo.



Togliere dal forno e lasciare raffreddare su una gratella. 
Per poterli gustare al meglio bisogna aspettare il giorno dopo, caldi non rendono. 
Ho ritrovato assaggiandoli, un intenso profumo di miele di castagno inconfondibile. Probabilmente se avessi usato il miele di acacia o millefiori avrebbero avuto un sapore più neutro, ma se piace, il miele di castagno ne esalta il sapore.     
Conservati in scatole di latta o sacchetti di plastica per alimenti, si mantengono benissimo per un paio di settimane (ma è difficile resistere...). :-)  




Qualche notizia sulla STORIA DEI TORCETTI.

Biscotti del Lagaccio- ricetta di Anice&Cannella

BISCOTTI DEL LAGACCIO- 
(detti anche Biscotti della salute) 
con Pasta Madre ricetta di Anice&Cannella 

Questa è una ricetta tratta dalla mia raccolta di "lievitati con Pasta Madre", j'adore! 
La mia P.M. copie 6 mesi: rigorosamente Home-made, l'ho prodotta inizialmente seguendo il metodo GialloZafferano, l'ho coccolata, nutrita, conservata, spacciata, congelata, rigenerata e soprattutto usata! 
Come tutte le materie VIVE ha bisogno di attenzioni ma, basta organizzarsi un pò ....e quindi ....via con questi biscotti della tradizione ligure che sono riuscita a realizzare grazie alla ricetta di Anice&cannella alias Paoletta. Sono un must per la prima colazione, accompagnati con un velo di miele o marmellata sono un vero capolavoro per iniziare bene la giornata!


Biscotti del Lagaccio
Ingredienti:

450 gr farina tipo 1 (Petra 1)
120 gr di lievito madre (già rinfrescato un paio di volte e maturo)
200 gr di acqua
135 gr di zucchero di canna integrale
135 gr di burro
8 gr di sale
 8 gr. di semi di anice    
1 cucchiaio di miele di acacia

Procedimento:
Sciogli 80 gr di zucchero in 100 gr. di acqua, insieme al lievito madre rinfrescato, maturo e spezzettato. Se hai l'impastatrice, fai tutto nella ciotola.
Nel frattempo sciogli bene lo zucchero rimanente (55 gr) in 80 gr di acqua. I restanti 20 gr di acqua li riserverai per inserire il sale.
Quando il lievito madre sarà quasi sciolto, inserisci il gancio, e aggiungi poca farina quanta ne basta a ottenere un impasto consistente ma ancora molto morbido.
A questo punto continua ad impastare alternando l'acqua con lo zucchero alla farina. Di quest'ultima ne dovrai riservare 2 o 3 cucchiai.
Poi versa nella ciotola l'acqua rimanente, subito dopo il sale e impasta fino a quando l'impasto si presenterà liscio.
Aggiungi il miele inserendolo poco alla volta.
Ora aggiungi il burro (che avrai tirato fuori dal frigo all'inizio dell'impastamento), poco alla volta, fino ad inserimento completo e continua ad impastare fino a che l'impasto si presenterà liscio.
Durante tutto l'impastamento, ribalta ogni tanto l'impasto.
Infine, aggiungi i semini di anice, e impasta quel poco che basta a distribuirli.
Lascia lievitare l'impasto circa 45' coperto da pellicola. Poi forma dei filoncini che metterai a riposare su delle teglie coperte da carta forno, fino al raddoppio.
E' impossibile stabilire un tempo, questo dipende dalla forza del tuo lievito madre.
A questo punto inforna a circa 190°/200° fino a che i filoncini si presenteranno belli dorati.
Lascia che si raffreddino bene, altrimenti faticherai a tagliarli. Puoi lasciarli anche fino a 12 ore. 



Dopodiché taglia i biscotti di sbieco e infornali a circa 150° girandoli almeno una volta, e comunque fino a che si asciugheranno bene. 
E' importante che perdano tutta l'umidità, in questo modo, conservandoli in una scatola di latta, dureranno moltissimo...quanto? beh!...come dice Paoletta possono anche finire subito!. dipende voi...
Ricetta simili:Biscotti di Taggia

giovedì 27 giugno 2013

Orecchiette al pesto di zucchine

Orecchiette al pesto di zucchine 




Abbiamo preparato le orecchiette secondo gli insegnamenti della "maestra" Antonella (ricetta Orecchiette fatte in casa, che si trova qui).
A questo punto non vedevo l'ora di assaggiarle.
Sono una patita delle paste veloci, sughi semplici ed espressi, spesso improvvisati, in questa stagione ho voglia di piatti leggeri e profumati, e questa  è una ricettina semplice che risponde a tutti i requisiti. Andiamo!

Ingredienti:



Per 2 persone


160 gr. di orecchiette 

2 piccole zucchine chiare
una bella manciata di pinoli
10 foglie basilico
10/15 foglie di menta fresca
Olio EVO q.b.
Un bicchierino di latte di soia
Sale / pepe q.b.
1 spicchio d'aglio
Pecorino dolce grattuggiato a piacere 

Ho messo dell'acqua a bollire e nel frattempo ho tagliato le zucchine a tocchetti (meglio togliere un po' di polpa se sono presenti tanti semini),  le ho messe nel bicchiere del frullatore a immersione. Aggiunto i pinoli, le foglie di basilico e menta (ne ho tenute a parte un paio di ognuna), olio e latte di soia a filo, un cucchiaio di pecorino grattuggiato.
Ho frullato il tutto fino ad ottenere un'emulsione molto morbida.




In una padella antiaderente ho lasciato insaporire qualche minuto la crema con uno spicchio d'aglio, che poi ho tolto.



Nel frattempo ho salato l'acqua bollente, ed ho buttato le orecchiette. 
A cottura le ho scolate, non proprio completamente, e le ho versate nella padella insieme al pesto.
Le ho lasciate "risottare" nel pesto ed ho aggiunto qualche pinolo intero, un altro po' di pecorino e pepe nero tritato al momento q.b.
Impiattato con un filo d'olio Evo crudo e qualche foglia di basilico e menta tenute a parte per guarnire. Et voilà:







Lo sapevate che:
Le migliori varietà di zucchine sono la Striata d'Italia, la Verde di Milano, la Tonda di Nizza e la Faentina. Quelli che vengono chiamati normalmente fiori di zucca, in verità sono i fiori delle zucchine che vengono consumati ripieni o fritti, raccolti quando sono ben aperti e freschissimi.

Il colore Verde agisce su equilibrio, soluzione dei problemi.

mercoledì 26 giugno 2013

orecchiette fatte in casa

ORECCHIETTE FATTE IN CASA (Antonella)


orecchiette ANTONELLA HOME-MADE

Cosa centro io con la Puglia? Niente.... ma conosco qualche pugliese! E loro sono così: innamorati tanto della loro terra, e soprattutto della loro cucina, che ti contagiano!
Mi ha preso la smania d'imparare come si fanno le orecchiette e, per sfinimento, Antonella da Grottaglie alla fine ha ceduto e si è esibita con grande maestria. Vederla all'opera e' uno spettacolo: la K.A.? no, grazie...
Antonella forever!



Ingredienti:
500 gr di farina di semola di grano duro Divella rimacinata fine
acqua a temperatura 25/28 gradi q.b.


Abbiamo formato con la farina una fontana ed abbiamo aggiunto gradualmente l'acqua impastando energicamente sulla spianatoia fino ad ottenere una pasta molto liscia e omogenea che mantiene morbidezza, molto malleabile ma un poco tenacee.







Abbiamo formato una palla e coperto a campana sotto la ciotola per una mezz'oretta.






Abbiamo preso poi una parte dell'impasto ed abbiamo formato una "cordicella" larga circa 

1 cm e mezzo. Bisogna lasciare la restante parte di pasta sotto alla ciotola per evitare che si secchi.  




 Con l'aiuto di un coltello dalla punta arrotondata, impugnato con la mano destra (se non siete mancini) abbiamo arrotolato il pezzetto di pasta sulla punta dell'indice della mano sinistra, subito rigirato sulla punta del pollice della stessa mano formando l'orecchietta: come da filmato home-made


























Abbiamo steso su una spianatoia le orecchiette, cosparso con semola, e lasciate asciugare per tutta la notte, scoperte. Dopodiché se non vengono cotte, si possono mettere in sacchetti per freezer e congelare. Quando dovremo cuocerle le butteremmo direttamente nell'acqua bollente senza scongelare.:-) 
Stanno bene con qualsiasi tipo di condimento...basta usare un po' di fantasia! :-)
Z.F.


Origini:
si dice che la loro forma sia ispirata ai tetti dei trulli.
Qui http://it.wikipedia.org/wiki/Orecchiette invece parlano di tutta un'altra storia. Enjoy!

martedì 25 giugno 2013

Friselle con pasta madre

ESTATE! TEMPO DI FRISELLE!
Friselle

friselle al pomodoro e basilico
Se non le conosci, non sai che ti perdi... In effetti vedendole nei sacchetti sugli scaffali del supermercato devo dire che non mi avevano mai attirato. 
Ma per mia fortuna ho diversi amici pugliesi, che mi hanno aperto il godurioso mondo delle friselle e non solo. Le ricette pugliesi sono una vera rivelazione, una cucina semplice ma con una tale ricchezza di materie prime!! e poi questi piatti mi fanno sempre sentire in vacanza. 
Mai avrei pensato di prepararle con le mie mani, ma ci sono riuscita seguendo una ricetta bellissima pubblicata da  Fables de Sucre, Eva e Claudio, che qui riporto.







Quindi se ci sono riuscita io...vai!, ecco gli ingredienti, usati da me per questa preparazione :
(dose per 24 friselle da 45 gr. circa)
150 gr. di pasta madre rinfrescata da circa 4 ore 
320 gr.di acqua
100 gr di semola rimacinata di grano duro
500 gr di farina tipo 1 (Petra 1 Molino Quaglia)
15 gr. olio Evo (extravergine di oliva)
15 gr. sale marino integrale fino


Ricetta Fables

Spezzettato la p.m.nella ciotola della planetaria e l'ho sciolta nell'acqua utilizzando la frusta. Ho aggiunto gradatamente le farine setacciate, messo il gancio, e unito a filo olio Evo e sale. Lasciato lavorare la planetaria fino ad ottenere una massa liscia ed omogenea. Portato ad incordatura,  ho terminato la lavorazione a mano, senza l'aggiunta di farina: infatti l'impasto non appiccica assolutamente. Formato una palla, arrotondato bene con le mani, unto una ciotola con qualche goccia di olio Evo e messo l'impasto a lievitare, coperto con pellicola, per circa 2 ore.


Dopodiché ho ripreso l'impasto e l'ho diviso in 12 pezzi da circa 90 gr. l'uno. Formato con ogni pezzo un cordoncino lungo circa 30 cm e largo 2 , rotolando sotto i palmi sul piano ed allunandolo verso le estremità. Come suggerito dai Maestri ho preso dei bicchierini da liquore  ed ho arrotolato l'impasto intorno alla base di ogni bicchiere, precedentemente unta con olio Evo (si possono usare anche bicchierini di plastica, ma io non li avevo).Bisogna chiudere bene il cerchio intorno alla base dei bicchierini,unta di olio Evo:in questo modo il buco all'interno rimarrà regolare
friselle messe a lievitare

Ho poi adagiato il tutto sulla teglia da forno mantenendo una giusta distanza tra una e l'altra, per dare il giusto spazio alla lievitazione. Ho impacchettato  bene il tutto con pellicola trasparente e lasciato fino al raddoppio (circa 5/6 ore, dipende dalla temperatura di casa e dalla forza della p.m.)
friselle pronte da infornare
A raddoppio avvenuto, ho acceso il forno a 240°. Mentre la temperatura saliva ho tolto i bicchierini,così le friselle si sono rilasciate un po' e li ho usati per tenere sollevata la pellicola, che va rimessa per non far seccare l’impasto in superficie. A forno caldo ho cotto per 15 minuti, fino  a doratura. Sfornato e lasciato raffreddare. Abbassato la temperatura del forno a 200 gradi. Con un coltello per pane le ho tagliate a metà e le ho rimesse sulla teglia per farle tostare su entrambi i lati, 15 minuti per parte (200 gradi) .

Ho adottato il metodo suggerito da Eva: si cuoce la prima teglia, mentre cuoce la seconda si lasciano freddare le prime, si tagliano a metà , si sforna la teglia di friselle intere e si inseriscono quelle da tostare, dopo 15 minuti si girano, e via così. Sfornate e lasciate freddare su un gratella. Quando sono completamente fredde conservatele in un sacchetto oppure una scatola di latta. Quando vorrete consumarle basterà strofinarle con uno spicchio d'aglio (se piace) passarle velocissimamente in acqua fredda per pochi secondi e cospargerle di pomodorini tagliati a dadini con basilico oppure origano, olio EVO, sale, pepe, secondo i gusti. A me piace moltissimo consumarle quando si mantengono ancora un po' croccanti, solo ammorbidite leggermente. Sono ottime anche semplicemente con olio e sale. Altro che cucina "povera" !!!, io lo considero un piatto da re, e anche da regina!!!
Z.F.
P.S. Guardate la storia della frisella (o fresella), vedi http://www.freselle.it/storia.htm.




domenica 23 giugno 2013

Focaccia dolce alle ciliegie-Fables de Sucre

Focaccia dolce alle ciliegie
con pasta madre
ricetta Fables de sucre
focaccia dolce alle ciliegie






Se ti arriva in regalo un cestino di ciliegie, raccolte con gentilezza, e donate col cuore è un segno del destino: da quando ho letto la ricetta, ho avuto la grandissima voglia di provare a realizzarla. 
Adoro le ciliegie e quindi, senza tanti indugi mi metto all'opera.
La ricetta pubblicata dai favolosi Fables (Claudio ed Eva) è stata realizzata con lievito di birra( http://blog.giallozafferano.it/fablesucre/focaccia-dolce-alle-ciliegie/) ma facilmente realizzabile con pasta madre, seguendo la ricetta nella versione alle mele (vedi http://blog.giallozafferano.it/fablesucre/focaccia-di-mele-con-pasta-madre/Allora: al lavoro, prima che,come dice Eva, Madre natura esaurisca le scorte di queste perle rosse.





Io ho usato questi Ingredienti:
350 gr. di farina Petra 1
90 gr. di pasta madre rinfrescata e attiva
180 gr di latte parzialmente scremato
2 tuorli d'uovo
70 gr di zucchero di canna integrale
10 gr di miele di acacia
1 gr (pizzico) di sale 
35 gr di burro

per la finitura:
250 gr di ciliegie mature
q.b. burro fuso
q.b. zucchero di canna integrale

Nella ciotola della planetaria ho stemperato la pasta madre e metà del latte a t.a. nel quale ho sciolto il miele, utilizzando la frusta. poi ho aggiunto lo zucchero ed i tuorli e, prima di aggiungere la farina setacciata, sono passata al gancio. A filo ho aggiunto il restante latte e per ultimo il sale (la ricetta diceva di aggiungerlo dopo il burro, ma io ho preferito inserirlo qui). Lasciato lavorare fino ad avere un massa omogenea e liscia. Aggiunto il burro a pomata e continuato a lavorare aumentando la velocità fino ad ottenere un  impasto ben incordato. (Se impastiamo a mano dice Eva che l'ordine degli ingredienti è lo stesso, ma io preferisco usare la "plane", benedetto il giorno che l'ho acquistata!!).
A questo punto ho fatto una bella palla l'ho messa a lievitare per 6/7 ore in una ciotola coperta con pellicola trasparente (dipende dalla forza della pasta madre, ma deve triplicare).
Dopodichè ho lavato e snocciolato le ciliegie, ho imburrato una tortiera di quelle con la cerniera da 26 cm, e ne ho disposte circa la metà sul fondo col taglio verso l'alto, ho ribaltato l'impasto sul piano di lavoro infarinato, sgonfiato leggermente e sistemato nella tortiera sopra alle ciliegie, tirato fino ai bordi per coprirle tutte. Lasciato lievitare ancora un'oretta, coperto da pellicola. 
Acceso il forno a 160°. 
Sciolto una noce di burro (microonde o bagnomaria) e spennellato tutta la superficie. Guarnito con le restanti ciliegie spingendole bene dentro l'impasto. Cosparso leggermente con zucchero di canna.
Ho infornato e lasciato cuocere per ca. 45 minuti, fino a doratura. I tempi dipendono molto dal tipo di forno usato, il mio è un forno a gas e, rispetto ai tempi indicati nelle varie ricette, devo sempre allungare un po'. 
Bene, a questo punto, dopo aver lasciato raffreddare un pochino ho trasferito su una gratella e ho lasciato raffreddare totalmente.
focaccia dolce alle ciliegie

Come d'abitudine, dall'impasto totale, tolgo una piccola parte che cuocio separato per un piccolo test d'assaggio, così se voglio regalare il dolce non rischio brutte figure!:-)
E' un "dolce-non dolce" soffice e la presenza della frutta lo rende fresco e piacevolmente umidiccio. La lunga lievitazione a mio parere lo rende facilmente digeribile e leggero, in poche parole, ottimissimo!!! Grazie Fables :-)

Dado fatto in casa

DADO VEGETALE - RICETTA  HOME-MADE



dado vegetale


Per questa ricetta devo ringraziare una mia carissima amica (di più)!
Un giorno mi ha apostrofato così: "insomma... con tutte le cose che fai, possibile che non si possa evitare di usare questi benedetti dadi? ma non possiamo farlo noi? così finalmente sapremo cosa mangiamo!!!! A mio figlio (piccolino) vorrei dare le cose buone.." ecc..
Inteso che per "noi" si intendeva tu, quindi io, non potevo rimanere indifferente a cotanta richiesta.... ho cercato e, tra le varie ricette trovate, ho messo a punto questa, approvata pienamente, diventata ormai un must, rifatta in questi giorni.
Premesso che non possiedo un Bimby, ho preso:
Dado vegetale
3 belle cipolle rosse
4/5 carote
un mazzo di sedano bianco
2 belle zucchine
4 pomodori ramati
5/6 funghi champignon
2 porri
1 fetta di zucca
prezzemolo, basilico, salvia, rosmarino - (questi in abbondanza).

Sterilizzato i vasetti, mettendoli a bollire in acqua per circa 20/30 minuti, capovolti e lasciati scolare completamente. 
Lavato anche le nuove capsule nell'acqua calda e lasciato scolare completamente (come da istruzioni Bormioli).
Ottenuto circa 2 kg, o poco più di verdure pulite e lavate.
Ho messo tutto in pentola ed ho aggiunto circa 200 gr di sale marino integrale + 1 cucchiaio di zucchero di canna integrale e 2 cucchiai di olio e.v.o. (extra vergine di oliva); ho coperto e lasciato stufare totalmente le verdure. Non occorre aggiungere  acqua perché le verdure ne rilasciano a sufficienza. 
Ho frullato tutto con il frullatore ad immersione e lasciato cuocere ancora 15 minuti senza coperchio, per far raggiungere una maggior consistenza.

A questo punto, come per le marmellate, ho invasato il dado ancora bollente, chiuso ermeticamente i vasi e capovolto su una superficie di legno, coperto con un panno di lana (pile) e lasciato raffreddare completamente (tutta la notte e anche più). 
Ogni tanto si sentiva uno schiocco... erano le capsule che scattavano per il formarsi del sottovuoto! Bisogna sempre controllare, rigirando i vasi, che il coperchio/capsula si sia completamente appiattito rientrando leggermente e, aprendo il vasetto, sentiremo lo stesso schiocco quando entrerà l'aria.
Nei vasetti chiusi il dado si conserva bene anche per 2/3 mesi. Una volta aperto, meglio conservarlo in frigorifero, 1 mese max. 
Un'idea è quella di trasferire il dado nei contenitori del ghiaccio e congelarlo, così avremo a disposizione le monodosi che utilizzeremo di volta in volta.
In questa stagione, quando gli orti (per chi ce l'ha!!!) offrono verdure a profusione possiamo approfittarne per fare scorta di benessere! Possiamo arricchire la ricetta anche con altre verdure disponibili: peperoni, melanzane, fagiolini, chi più ne ha, più ne metta!! Le erbe aromatiche  sono importantissime per dare al nostro dado un profumo più intenso.. tutto secondo i nostri gusti!
Good life!
Z.F.








sabato 22 giugno 2013

Cantucci ricetta Rita di San Benedetto

CANTUCCI  DELLA RITA  di San Benedetto.


Cantucci della Rita

























Mi ricordano la vacanza, la sera, le chiaccherate  in riva al mare: una scatola di  biscotti ed 
una bottiglia di passito, la brezza ed il profumo di rosmarino selvatico.  

Questa è la mia ricetta dei CANTUCCI, gli stessi che propongo spesso alla fine di una cena,magari accompagnati da una crema allo zabaione oppure da un bicchierino di buon passito. 
Si conservano benissimo in scatole di latta, per cui sono sempre pronti da offrire, anche per un caffè ... perchè no!
La ricetta mi è stata passata, qualche annetto fa, da una signora di San Benedetto del Tronto, Rita ,e, anche se  ho adattato le dosi al mio gusto..... , per me, rimangono
 " i Cantucci della Rita"! 
Eccoli qua:


INGREDIENTI:
450 gr. di farina di frumento tipo 1 (Petra 1-Molino Quaglia)
  50 gr. di fumetto di mais
125 gr. di burro morbido
250 gr. di zucchero integrale di canna
300 gr. di mandorle con buccia
    3 uova intere + un bicchierino di liquore all'anice
I


Cantucci della Rita

Impastiamo velocemente tutti gli ingredienti, tranne le mandorle che aggiungeremo da ultimo. Formiamo dei rotoli di pasta larghi circa 6/7 cm.
Li mettiamo su una leccarda coperta con carta forno e inforniamo ad una temperatura di ca. 160/165 gr per circa 20/25 minuti, devono cuocere dolcemente ma devono rimanere di un colore molto chiaro e devono essere ancora leggermente morbidi. 
Togliamo dal forno e lasciamo raffreddare quasi completamente, tagliamo nel senso della lunghezza con tagli in diagonale a distanza di circa 2 cm.
Rimettiamo i cantuccini sulla leccarda, inforniamo e facciamo dorare da entrambi i lati (non troppo, devono perdere tutta l'umidità.
A cottura ultimata, lasciare raffreddare e conservare i cantuccini in scatole di latta o baratoli ermetici!
Trovate Voi l'abbinamento migliore,ma sono ottimi anche da soli! Provare per credere.
Z.F. 



giovedì 20 giugno 2013

Pasta frolla classica

Pasta frolla classica (o quasi)

Frollini decorati con glassa di zucchero
Lei,.. lei, sì proprio lei.... friabile, profumata, semplice e così versatile! 
.. eppure non siamo mai d'accordo... ognuno vuole la sua! e chi la vuole morbida e alta,e chi la vuol croccante e bassa, e quelli che "ma..come quella di mia mamma!!" e allora? 
Cerca oggi, cerca domani, ormai ho deciso: io la faccio così!..come ho imparato al corso di cucina per  appassionati non professionisti tenuto dallo chef Maurizio Bosotti, oltre dieci anni fa a Milano....non delude mai, ricetta azzeccata non si cambia (ma chi l'ha detto? ..).....salvo declinazioni varie, sperimentate, che non mancherò di illustrare prossimamente. 

Per crostate e tarte
Ingredienti:  (per 10 persone)

500  gr.di farina     
200 gr.di zucchero
300 gr. di burro
4 tuorli
1 limone (scorza grattuggiata)
1 bacca di vaniglia

Due parole sulle materie prime che utilizzo: Sentiamo ormai da tempo parlare delle controindicazioni di certi prodotti molto raffinati. Personalmente ho scelto di utilizzare per questa ricetta 400 gr. di farina di frumento di tipo 1 biologica macinata a pietra (Petra1 Molino Quaglia) e 100 gr di farina fumetto di mais (così risulta più friabile),  zucchero integrale di canna, che da' una colorazione più intensa ed un retrogusto di caramello che a me piace molto. Per gli altri ingredienti mi oriento tra i prodotti bio della Coop o Esselunga.
Procedimento:
Setacciare le farine sul tavolo e formare la fontana, mettere al centro il burro ammorbidito leggermente,lo zucchero, la scorza del limone grattugiata,i tuorli d'uovo e i semini estratti dalla bacca di vaniglia.
Impastare velocemente con un tarocco e poi con le mani senza lavorare troppo l'impasto che rischierebbe di riscaldarsi  compromettendo il risultato finale (in alternativa mettere tutti gli ingredienti nella ciotola della planetaria ed impastare a media velocità con la foglia K). Prima di utilizzare l'impasto lasciare riposare in luogo fresco, avvolto in pellicola trasparente, per almeno un'ora (anche di più).
Stendere in teglia e cuocere secondo ricetta (180° fino a doratura)


Per Biscotti FROLLINI - semplici

Frollini decorati con glassa di zucchero


Ingredienti
200 gr di farina Petra 1 (o  altra farina frumento tipo 1)
50  gr.di  farina fumetto di mais
100 gr di burro
100 gr.di  zucchero integrale di canna
2 tuorli d'uovo
sale un pizzico
zucchero a velo vanigliato 1 cucchiaio

Frollini decorati con glassa di zucchero
Impastare gli ingredienti nella planetaria o come spiegato per la ricetta PASTA FROLLA CLASSICA,
lasciare riposare l'impasto al fresco per ca. mezz'ora, avvolto in pellicola, poi stendere col mattarello in uno strato spesso circa mezzo cm e coppare con formine a piacere. Mettere in una teglia coperta con carta forno e cuocere a 150/160° per ca. 20 minuti. Raffreddare e spolverizzare con zucchero a velo o decorare a piacere. Si conservano in scatola di latta o vasi di vetro chiusi ermeticamente per ca. 15 giorni (se non si mangiano prima). Qui ho scelto formine (... troppo forti!) per biscotti da appendere alle tazzine, con questo caldo cosa c'è di meglio di un bel tuffo? Ma attenzione..... il costume è di zucchero!!!



Z.F.